Bici d'epoca: come riconoscere i modelli più iconici
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Direttore: Alessandro Plateroti

Come riconoscere una bici d’epoca: scoperta sorprendente

biciclette strada

Un viaggio nel tempo tra telai in acciaio, cromature lucenti e modelli rari: quello che scoprirai sulle bici vintage potrebbe sorprenderti.

Nel mondo del collezionismo, le bici d’epoca rappresentano un oggetto del desiderio senza tempo. Ma cosa le rende tali? Secondo gli esperti, una bicicletta può definirsi d’epoca solo se prodotta prima del 1987, a prescindere dal modello: da corsa, da passeggio o da lavoro.

Coppia in tandem

Bici d’epoca: come riconoscerle

Le biciclette da corsa vintage, per essere considerate davvero autentiche, devono inoltre rispettare caratteristiche ben precise:

  • Telaio in acciaio, salvo eccezioni per i modelli Vitus e Alan con giunzioni incollate o avvitate in alluminio;
  • Comandi cambio posizionati sul tubo obliquo;
    Guaine freni che passano sotto la nastratura del manubrio;
  • Pedali senza sgancio rapido.

Modifiche successive, anche se comuni, possono incidere negativamente sul valore del mezzo. Ecco perché l’attenzione ai dettagli è fondamentale, soprattutto in fase di acquisto.

I modelli italiani da corsa: icone della bici d’epoca

Non esiste una lista definitiva delle bici da corsa più preziose, poiché spesso entrano in gioco elementi affettivi e territoriali. Tuttavia, ecco una selezione dei marchi italiani più rappresentativi:

  • Benotto e Bianchi: modelli top di gamma dagli anni ’30 al 1965. In particolare, i Benotto 3000, 2500 e 2000; per Bianchi, ogni esemplare è degno di nota.
  • Cinelli: prediligere i modelli tra gli anni ’40 e il 1978, prima della cessione alla famiglia Colombo. Celebri i modelli degli anni ’60 e l’attacco 1A, lanciato alle Olimpiadi di Roma.
  • Cinettica: i migliori esemplari portano la firma di Andrea Cinelli.
    Confente: considerate le “Stradivari” delle bici, solo 135 esemplari prodotti, di cui 124 da strada e 11 da pista.
    De Rosa: collezionabili le biciclette prodotte tra il 1953 e metà anni ’80, famose per l’innovazione geometrica.
  • Frejus: ottimo investimento solo per i modelli prodotti prima degli anni ’60.
    Galmozzi: bici rare con logo a forma di gallo su un mozzo, prodotte fino agli anni ’70.
  • Ganna: prodotte fino alla Prima Guerra Mondiale, legate al nome del campione Luigi Ganna.
    Gios: celebri per il colore blu e il processo di microfusione. Modelli consigliati: Super Record (1973), Aerodynamic (1981), Professional (1983).
  • Masi: le più ambite tra i collezionisti. Da non perdere: Masi Speciale Corsa, Pista, Gran Criterium, Prestige, Nuova Strada, Volumetrica.
  • Olympia: ricordiamo i modelli Competizione (di Augusto Daniele) e Special Piuma, con vernici perlacee.
    Taurus: da includere anche le bici da passeggio con freni a bacchetta e primi telai in alluminio leggero.

Le cromature: un segnale del valore

Le cromature, oltre al valore estetico, rappresentavano una vera protezione per le parti metalliche esposte. I punti più comunemente cromati:

  • Forcella (intera o solo testa);
  • Forcellini posteriori;
    Fodero orizzontale destro e sinistro;
    Alcuni tubi del telaio.

Quando ben conservate, le cromature aumentano notevolmente il valore della bici. Se rovinate, invece, lo abbassano. Tuttavia, anche una bici con cromature danneggiate può valere l’acquisto, soprattutto se si è in grado di restaurarle autonomamente o con l’aiuto di un professionista.

Dove acquistarle: il portale Catawiki

Tra i canali più affidabili per trovare bici d’epoca autentiche e ben conservate, spicca Catawiki, portale specializzato in aste online per collezionisti. Qui è possibile confrontare valutazioni, condizioni e modelli, assicurandosi trasparenza e tutela per ogni transazione.

Un vero punto di riferimento per gli appassionati che desiderano arricchire la propria collezione con esemplari rari e certificati.

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ultimo aggiornamento: 10 Aprile 2025 9:51

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